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Letteratura italiana Einaudi 177
Giuseppe Parini - Il giorno
VI
O mente serbatrice de le cose
Lusinga il mio garzon, mentre l altera
Gente s affolla; e di per qual cagione
Dal canapè sì rapida declini.
Letteratura italiana Einaudi 178
Giuseppe Parini - Il giorno
VII
Ma come suol negli odorosi clivi
Sciame d api dorate al novo aprile
Co zefiri volar di fiore in fiore;
Così gli sguardi tuoi signore intanto
A i fermagli recenti al non più visto 5
Dell oriolo altrui ciondol sonante
Al felice tupè che un fronte adombra
Giran dintorno, e van libando i semi
Di fugaci desir di picciol onte
Di lievi compiacenze onde tu poi 10
Il generoso cor nudra e fomenti.
Letteratura italiana Einaudi 179
Giuseppe Parini - Il giorno
VIII1
Di frascheggianti passere novelle
Fanno dintorno a lei lieto bisbiglio.
Tal, se volgendo i due begli occhi grandi
Ne le sale del ciel Giuno sen riede
Dal talamo immortale, ove rendette 5
Padre d un altro nume il gran Tonante,
I maschi eterni e le divine femine
Di letizia e di festa a lei dan segno.
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Giuseppe Parini - Il giorno
VIII2
La sovrana del ciel Giuno s asside
Nel talamo immortale ove rendette
Padre d un altro nume il gran Tonante,
I maschi eterni e le divine femine
Di letizia e di festa a lei dan segno. 5
A lei di
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Giuseppe Parini - Il giorno
VIII3
a lei vegnente
Sorgon plaudendo i cavalier gentili.
A lei vegnente l inclite matrone
Con severo contegno in su le gote
Stampan di mano in man due baci appunto 5
E con pari contegno in su le gote
Poi ricevon da lei due baci a punto.
Tal se volgendo i due begli occhi grandi
Ne le sale del ciel Giuno sen viene
Dal talamo immortale ove rendette 10
Padre d un altro nume il gran Tonante,
I maschi eterni e le divine femine
Di letizia e di festa a lei dan segno.
A lei di Cirra il vago dio che torna
Pur or dal giro suo dove correndo 15
Sparse di raggi d oro ampia ricchezza,
Chinasi e versa dal bocchin socchiuso
Eleganze straniere: a lei Gradivo
Stretti i gomiti al fianco e il petto alzato
E la canna pendente infra le dita 20
Mollemente sorride: anco Cillenio
Col piumato cappel sotto all ascella
E d alati fermagli il piede ornato
Rompe la folla, e di lontan comincia
A spander di parole alto profluvio 25
Applaudendo a la diva. Idalia intanto
Chiara nel ciel per variati amori
E per arguta di parlar licenza
Corre improvviso ad abbracciarla, e s alza,
E non so che susurrale all orecchio. 30
Quella semplice ancor tigne il bel volto
D un vermiglio importuno, e questa cade
Supina in sul sedile alti mandando
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Giuseppe Parini - Il giorno
Scoppj di risa, e rigonfiando ansante
Ciò che del molle seno anco le resta, 35
Che di veli mal chiuso i guardi cerca
Che il cercarono un tempo. A tale aspetto
La casta diva de le selve amica
Raggrinza i labbri, e nauseando volge
Al biondo Ganimede i guardi obliqui, 40
Mentre girando per lo ciel dispensa
Di nettare gelato almo conforto.
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Giuseppe Parini - Il giorno
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A tale aspetto
Tu castissima dea de boschi amica
Torci il candido collo, i labbri aggrinzi,
E fastidita a contemplar ti volgi
Del biondo Ganimede il volto e i moti, 5
Mentr ei girando per lo ciel dispensa
Il nettare gelato o pur l ambrosia
De i divini palati almo conforto.
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Giuseppe Parini - Il giorno
IX
V ha chi sa ben quale ogni scudo ammetta
Cognate insegne, quali adornin forme
Di solenne divisa i cocchi e i servi,
E qual d ozi lontani aggia decoro
Ogni progenie. Innanzi a lui stan cheti 5
Gli splendidi magnati a cui per sorte
Scenda torbido il sangue, o ne la cieca
Ombra de tempi si nasconda un avo
A i cittadini od a la patria infesto.
Letteratura italiana Einaudi 185
Giuseppe Parini - Il giorno
X
Ve chi sa ben come si deggia a punto
Fausto di nozze o pur d estremi fati
Miserabile annuncio in carta esporre.
Lui scapigliati e torbidi la mente
Per la gran doglia a consultar sen vanno 5
I novi eredi: nè già mai fur viste
Tante vicino a la Cumea caverna
Foglie volar d oracoli notate,
Quanti avvisi ei raccolse, i quali un giorno
Per gran pubblico ben serbati fieno. 10
Letteratura italiana Einaudi 186
Giuseppe Parini - Il giorno
APPUNTI PER IL «VESPRO» E LA «NOTTE»
1. Cavagnola, fichetti, cartelle, tuttissimo.
Matrone, Sibille, polla caduta, scompiglio, ordini per terra,
mormorazione, amori.
2. Il marito una volta assisteva la moglie.
Dipoi il servente la dama, ora non più.
3. Forastieri. Le milanesi gli rispondono con lingua e pro-
nuncia milanese. Le dotte in francese facendo pompa ecc.
4. Al teatro gli altri vanno per sollevarsi dalle fatiche. Tu solo
vi vai per coronar coll estrema le fatiche del giorno.
5. Agli attori applaudi non quando il meritano, ma quando
te ne vien capriccio. Il vulgo adoperi la ragione e quel senso
che perciò è detto comune; ma le voglie repentine sieno sole la
tua norma.
6. Celibi.
7. Marito colla sua bella.
8. Bandò o nastro da notte ricamato a caratteri amorosi dalla
bella.
9. Collare o anello tessuto de capelli della bella.
10. Nella platea discendi talora, accomunati co musici buffo-
ni mutoli ecc.
11. Degna talora gli uomini di talento; ma come lione ecc.
12. Carte rapidamente mescolate. Così lesta scorrea Penelope
colla spola ecc.
13. Picciole dame usano etichetta fra loro, ma son dimenticate
dalle grandi.
14. Tabacchiera con figure oscene. Le dame o ne ridono o
non arrossiscono.
15. Seder pesante. Così piuma leggera che accrebbe leggerez-
za e mobilità ai capi delle dame, piomba come sasso nel vuoto.
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